Oliviero Toscani ad Affari: “Chi si tatua ha dei problemi, ma non è detto che un tatuaggio non sia bello”
Postato il 11.01.2013 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Oliviero Toscani ad Affari: “Chi si tatua ha dei problemi, ma non è detto che un tatuaggio non sia bello”Giovedì, 10 gennaio 2013 – 17:57:00
di Paola Serristori
Il disagio nel rapporto col proprio corpo, i tatuaggi, la sessualità, i giovani, Berlusconi, il Monti “choosy” conosciuto insieme a Peter Gabriel e Brian Eno… Se lo si ascolta, non si può far a meno di pensare che ha ragione. Di più: è saggio. E’ che l’anticonformismo verbale di Oliviero Toscani è la naturale espressione di chi capisce prima e meglio degli altri.
Dopo 12 pubi femminili per illustrare i mesi del 2011, 12 peni nel 2012 (“E’ un momento di pene”, preveggente titolo dell’anno scorso), l’iconico Calendario 2013 “Questione di pelle” del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale realizzato da Oliviero Toscani apre il dibattito sui tattoo.
Nella creazione di immagini che restano nella memoria c’è il dna del fotoreporter, ereditato dal papà Fedele, famoso fotografo di cronaca del primo quotidiano della carta stampata di via Solferino, con qualche cambiamento epigenetico, influenzato dall’ambiente, dallo stile di vita… Questa potrebbe essere la spiegazione scientifica della potente genialità di OT, le cifre sulle etichette dei vini che produce. Col trio rap milanese Club Dogo, tatuatissimo, sul banco degli imputati, ci starebbe bene rappare OT. Ma Oliviero Toscani è un mito ed anche i rappers lo rispettano.
Sono le ore 18.30 di giovedì 10 gennaio 2013, all’ex Tribunale ordinario di Firenze, nell’Aula della Corte d’Assise, si apre il Processo ai Tattoo. Presiede il Presidente del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, Simone Remi.
L’accusa, rappresentata da Philippe Daverio, critico d’arte, sostiene: “Per l’architetto Adolf Loos la decorazione è un crimine. Il padre dell’architettura razionalista prendeva come esempio di primitivismo decorativo i tatuaggi degli indigeni di Papuasia. Oggi, 100 anni dopo, in piena crisi del razionalismo torna la domanda fondamentale: “Tattoo or not tattoo? That is the question.”
L’avvocato difensore Oliviero Toscani ribatte: “In tempo di crisi l’unico posto conveniente su cui investire è il proprio corpo. Per esprimere la propria personalità ed il proprio carattere ci si tatua sempre di più perché il tatuaggio è maschera dalla propria misera identità fisica non accettata.”
Alla domanda di Affari che chiede una previsione sul verdetto, OT si schermisce: “Può ripetere? Sono una persona molto lenta, un po’ stupida. Sono come un bambino di 8 anni… “
Lei pensa che il tatuaggio sia “out” sul corpo femminile e magari su quello maschile si possa accettare?
“Il tatuaggio è una cosa bruttissima. Penso che chi si tatua ha un problema. A me interessa molto il problema umano (ndr: tra le tante Campagne di denuncia attraverso immagini, le foto alla modella ed attrice Isabelle Caro, contro l’anoressia, che tre anni dopo l’ha portata alla morte, e quelle dei condannati alla sedia elettrica negli Usa, che ha sollevato forse la più grossa controffensiva contro Toscani). Il volersi cambiare, non accettarsi per ‘come la natura mi ha fatto’, a modo loro ‘abbellire’, acquisire in interesse. Avere tatuaggi per farsi guardare. In fondo, è un segno di edonismo. Siccome il posto più a buon mercato su cui investire è il proprio corpo, è facile. E questa è la parte debole del tatuaggio: ciò che è facile è stupido. Quindi, trovo che chi è molto tatuato forse è anche molto stupido. Non a caso Lionel Messi, che ha vinto il suo quarto Pallone d’Oro, non è tatuato, perchè è un supercampione. I suoi compagni, che sono brocchi in confronto a lui, sono tatuati. Più sono brocchi e più sono tatuati. Il tatuaggio serve a riequilibrare un certo scompenso psicofisico, sentimentale ed emotivo della persona.”
Oggi anche le modelle sono tatuate, lei dovrebbe saperlo…
“Quanta gente bella non è contenta di essere quello che è… non a caso si rifanno le facce, le tette, i culi. E’ bello solamente colui o colei che si accetta così com’è, tutto il resto è optional. Non sono contrario agli optionals, anzi mi ci diverto molto con queste facce, corpi, gonfiati di silicone, con questi tatuaggi dappertutto.”
Che cos’è la bellezza oggi: i canoni variano nel tempo?
“C’è anche la bellezza tragica. La Deposizione di Cristo del Mantegna è una tragedia. E’ quasi imbarazzante la bellezza della tragedia. La pelle tatuata ha una dimensione molto interessante. Il bello da solo è molto stupido.”
E’ vero che i grandi poeti, filosofi, intellettuali non pare fossero tatuati, quindi forse lei ha ragione…
“Attenzione: io non voglio avere ragione. M’interessano molto le deviazioni, le follie, le incongruenze, le stupidaggini. Né la morale, né la legge, ha a che fare con l’emozione. Non c’è niente di più triste nella vita dell’omino perfetto, che fa l’impiegato di banca, con moglie e famiglia.”
Immagino che i suoi figli non abbiano tatuaggi…
“Ho sei figli e nessuno è tatuato. Il maggiore ha 47 anni ed è padre di quattro femmine, che non hanno tatuaggi. Poi ho altre due ragazze dalla prima compagna, e Rocco (ndr: fotografo tra Parigi e New York), Lola, Alice da mia moglie Kirsti.”
Mai nessuno di loro le ha chiesto se poteva tatuarsi?
“Nessuno gliel’ha mai negato. Ogni tanto c’era qualche figlia che diceva ‘mi piacerebbe avere un tatuaggio…’ Va bene, il corpo è tuo, devi esserne responsabile, è roba tua. I figli vanno responsabilizzati. Non sono uno di quei padri che teneva le figlie sottochiave, perchè in quel modo poi diventano le più squilibrate dal punto di vista dell’educazione sessuale. Devi essere responsabile, gli fai notare, e questo già a dieci anni. E poi non hanno mai guardato la televisione. In casa non l’abbiamo mai avuta. Questo aiuta a non diventare stupidi. La televisione rincoglionisce e ha rincoglionito questo Paese di gentaglia.”
Colpa del solito Berlusconi?
“Ma guardatelo: non è possibile! Ancora ha il coraggio di ripresentarsi e prende il 20 per cento… Lui è un tatuaggio. Ma tutti lo sono, La Russa non è un tatuaggio?”
E Monti? Lo scorso anno di lui disse: “Spero che sia tanto bravo quanto è antipatico”.
“Il classico c… milanese bocconiano col loden.”
Lo conosce personalmente?
“Sì, l’ho incontrato al World Economic Forum. Eravamo allo stesso tavolo da otto. E con me, al tavolo con lui, Monti, c’erano il mio amico Peter Gabriel e Brian Eno. Stranamente eravamo tre artisti allo stesso tavolo. Quando è stato elet… no, non è stato eletto, quando è stato chiamato a far il primo ministro, mi chiama Peter Gabriel e dice ”quel Monti lì è sempre simpatico come allora?’, perchè Monti gli artisti non li saluta nemmeno.”
Un Monti “choosy” che non sembra lo stesso che ora da Twitter cinguetta “Wow!” ed invia emoticons…
“Che faccia, che tipo, con la mogliettina che va a messa la domenica mattina, ma che futuro vogliamo che ci sia con uno così?”
Lei che ha sempre avuto il coraggio di esporsi che cosa può dire ai giovani disillusi?
“Chi sono i giovani? A che età cominciano ad esserlo? Vivono molto più nella società civile a dodici anni che a diciotto. Sono molto più nella società civile quando non vanno a scuola rispetto a quando ci vanno, così come la scuola è adesso io sono per la descolarizzazione totale. Con una scuola che ci insegna ad essere dei Monti, che uccide la libertà… La società ha sulla coscienza i giovani di oggi.”
Oliviero Toscani colpisce con le parole quanto col linguaggio delle sue foto. Viene in mente Grillo, e difatti ha dichiarato che lo voterà. Sul suo sito invita chiunque ad armarsi di macchina fotografica ed inviare “memoria storica” del degrado e delle brutture dell’Italia in cui viviamo. Poi ha invitato i Club Dogo al “Processo ai Tattoo”. I Club Dogo sono tra i giovani fortunati, almeno con la musica hanno trovato qualcosa da fare ed anche il successo. L’ultima hit “Tutto ciò che ho” che ha conquistato fans e web, tra le rime, rende l’idea di come ci si senta nel quotidiano.
Io sto, dove i sogni fanno stop/
una canzone è tutto ciò che ho/
dicono che, no, non ce la farò/
le tue parole sono tutto ciò che ho./
“Conosco il cantante attraverso amicizie comuni, li seguo, mi divertono molto. L’hip-hop, il rap, mi piacciono. Forse è l’unica cosa interessante che i giovani fanno. Che possono fare.”
Il Calendario 2013 “Questione di pelle”, limited edition, potrà essere acquistato da oggi esclusivamente online sul sito del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale.