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Oliviero Toscani, in mostra a Matera le foto dei ragazzi di Barbiana

Postato il 08.07.2019 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Oliviero Toscani, in mostra a Matera le foto dei ragazzi di Barbiana

Fino al 29 luglio gli scatti realizzati nel 1963 dal fotografo nella scuola di don Milani sono esposti al Palazzo Viceconte nell’ambito del progetto «Coscienza dell’Uomo»

È il 1963, un fotografo appena ventunenne sale sui monti del Mugello con un giornalista, Giorgio Pecorini: dovrà insegnare a usare la macchina fotografica ai ragazzi di una scuola molto speciale. Il fotografo è Oliviero Toscani, allora agli esordi. La scuola è quella di Barbiana, creata e fatta da crescere da don Lorenzo Milani. A Barbiana Toscani scatta: don Milani che legge il giornale, gli alunni che studiano sui banchi di legno nello spiazzo di fronte alla scuola, don Milani e i suoi ragazzi. Ora quelle foto vanno in mostra a Matera, fino al 29 luglio, a Palazzo Viceconte (via San Polito 7).

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La mostra, Oliviero Toscani, don Milani, la scuola di Barbiana e il Sessantotto, fa parte di Coscienza dell’Uomo, il progetto fotografico (a cura di Francesco Mazza, Maurizio Rebuzzini e Antonello Di Gennaro) organizzato nell’ambito di Matera 2019 dalla Cine Sud di Catanzaro, che da gennaio ha portato nella capitale della cultura europea 23 mostre (saranno 40 entro fine anno) con l’intento di promuovere un modo diverso di fare fotografia.

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Accanto agli scatti del 1963, uno del 2007. Milano, settimana della moda, Toscani realizza un servizio per il marchio Nolita, del gruppo Flash&Partners. Tra i ritratti, c’è quello di Isabelle Caro, modella francese anoressica, poi scomparsa nel 2010 a 28 anni. Il suo corpo nudo, magrissimo (poco più di trenta chili) fa scalpore: le foto — parte di una campagna contro l’anoressia — vengono ritirate dagli spazi del Comune destinati alle affissioni. Ora l’immagine di Isabelle è accostata ai ragazzi di Barbiana: «Foto apparentemente diverse — dicono i promotori della mostra — eppure concettualmente simili, perché simile è lo sguardo di Toscani quando catturò l’immagine. Uno sguardo umano, appassionato, critico nei confronti di una società sempre più attenta alle apparenze, e sempre meno vicina agli esseri umani».

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fonte: corriere.it