Toscani: “Il mio vino è come Mozart”
Postato il 18.04.2018 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Toscani: “Il mio vino è come Mozart”17/04/2018
Oliviero Toscani cultore del buon vino e produttore da quasi 20 anni, lo fa per passione in Toscana dove vive. “Il mio vino è da gran battesimo, non da funerale. E’ come la musica di Mozart non amo Wagner”, afferma all’Adnkronos durante Vinitaly, dove presenta con il figlio Rocco le sue bottiglie contrassegnate da un accattivante marchio Technicolor, un cerchio con una una T al centro. Una grafica che porta inequivocabilmente alla sua firma.
Controcorrente anche nella scelta del vino. “Mi piace il vino buono non vado per marchi – sostiene – mi piacciono i vini veri, rossi, toscani, preferibilmente maggiorenni, cioè con più di 18 anni” spiega da vero intenditore. Ora c’è questa mania dei rosati, delle bollicine, dello champagne… a me non piacciono”.
E poi con una punta d’orgoglio dice: “Ho la vigna più bella della Toscana per posizione ed esposizione, è un bel quadro” afferma orgoglioso lamentandosi tuttavia per non aver potuto ancora realizzare la cantina che gli aveva progettato l’architetto svizzero Peter Zumthor, suo amico e compagno di studi e che il comune gli bocciò.
Nella tenuta, acquistata nel 1968 Oliviero Toscani si trasferì nel 1980 quando la moglie era incinta di Rocco, un posto lontano da tutto ma magico, a pochi chilometri da Bolgheri, sulle colline metallifere di Casale Marittimo. La tenuta complessivamente è di 160 ettari di cui 60 di bosco, 12 di vigna, il resto a olivi e piantagioni.
Nell’azienda agricola lavorano circa 30 persone e oltre al vino Toscani alleva maiali di cinta senese, cavalli, piccioni viaggiatori, un pallino di Rocco. Ed è proprio Rocco a occuparsi del vino. “Di base facciamo Syrah, tutti i vini hanno almeno 50% di Syrah – illustra Toscani junior- stiamo cercando di fare vini molto freschi e dinamici con tannini morbidi e vellutati. Il progetto è cominciato con Angelo Gaia e dall’inizio stiamo lavorando con gli enologi Attilio Pagli e Valentino Ciarla e l’agronomo è Stefano Bartolomei”.
La produzione di vino quest’anno è stata di 60 mila bottiglie. “E’ importante partecipare a Vinitaly”, conclude Oliviero Toscani ma si vede che è un po’ provato dall’esperienza della fiera e che non vede l’ora di tornare nel suo angolo di paradiso dove lo sguardo arriva fino al mare.
fonte: adnkronos.com