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Oliviero Toscani dai Sinti per il reportage sulla regina Mafalda

Postato il 19.05.2017 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Oliviero Toscani dai Sinti per il reportage sulla regina Mafalda

Il fotografo-star ha già fatto un primo sopralluogo in piazzale Europa. La nobile dei nomadi morì nel giugno 1998, favorì il dialogo con il Comune.

di Fabrizio Merli

fonte la provincia pavese

 

PAVIA. Oliviero Toscani, il celebre fotografo, ha intenzione di fare un fotoreportage all’interno del campo nomadi di piazzale Europa. Mercoledì 17 maggio avrebbe effettuato un sopralluogo preliminare insieme a Dijana Pavlović, portavoce delle comunità Sinti e Rom italiani e attivista politica. Ad attirare la curiosità di Toscani sarebbe il fatto che Pavia, sino a una ventina di anni fa, ospitava la regina Mafalda, punto di riferimento per tutti i Sinti della Lombardia.

I Sinti di piazzale Europa, infatti, sono discendenti da Mafalda Navone, chiamata regina Mafalda, e da Guarino Casagrande e si sono stanziati definitivamente a Pavia nel 1986, in piazzale Europa, tra via Lungo Ticino Sforza e il fiume Ticino. E’ soprattutto grazie alla sensibilità di Mafalda Navone che tutti i bambini del campo di piazzale Europa (quello nei pressi del palazzo delle Esposizioni) da anni frequentano, tutti, regolarmente le scuole dell’obbligo.

Mafalda Navoni morì a 72 anni alle tre di una domenica mattina del giugno 1998. Il suo cuore non aveva retto all’ultimo intervento. Era analfabeta, sposata con un giostraio, donna sensibile e saggia, madre di quindici figli e nonna di decine di nipoti e pronipoti. Il giorno del funerale venne è accolta al campo per l’ultima volta. I figli portarono la cassa sulle spalle per un centinaio di metri, mentre una nipote reggeva l’immagine di Mafalda e un anziano suonava una melanconica fisarmonica.

Sotto il sole tutto il campo, circa duecento persone, applaudì la regina quando la bara passava davanti alla casetta di legno dove aveva abitato negli ultimi anni. Molti erano in lacrime, soprattutto le donne. Poi la bara fu portata nella camera ardente, una tenda tappezzata di tappeti persiani. Ai lati della bara c’erano l’immaginetta di padre Pio e tanti fiori. Tra gli altri quelli del Comune di Pavia.

Fu proprio Mafalda, infatti, ad aprire il dialogo con l’amministrazione comunale e, grazie all’allora assessore ai servizi sociali Sergio Contrini, i Sinti videro

diminuire notevolmente le distanze e i pregiudizi che li separavano da molti pavesi. Per documentare questa storia, adesso, Toscani avrebbe intenzione di realizzare un fotoreportage con la forza che solo il grande fotografo riesce ad imprimere alle immagini “catturate” dalla sua macchina.