“Noi, nel braccio della morte”, a Cardoso la mostra di Oliviero Toscani ( versiliatoday.it / 05.02.2016)
Postato il 09.03.2016 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su “Noi, nel braccio della morte”, a Cardoso la mostra di Oliviero Toscani ( versiliatoday.it / 05.02.2016)STAZZEMA. Si inaugura domenica 7 febbraio alle ore 11,00 presso il Palazzo della Cultura di Stazzema in Cardoso la Mostra fotografica di Oliviero Toscani “Noi, nel braccio della morte”, realizzata dal fotografo nel novembre 1999 nel corso del viaggio durante il quale l’associazione Nessuno Tocchi Caino ha visitato i prigionieri del braccio della morte nei penitenziari del Texas, dell´Illinois e della Florida al fine di raccontare la storia dei detenuti, le loro esperienze umane e legali per coinvolgere l´opinione pubblica. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 28 febbraio con orario giovedì, venerdì, sabato e domenica 16:30 -18:30. Il Comune di Stazzema, nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Toscana, ha riproposto in collaborazione con la Presidenza del Consiglio della Regione Toscana questa importante mostra fotografica. Saranno presenti Oliviero Toscani, il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, l’Assessore alla Cultura del Comune di Stazzema Serena Vincenti. Il Comune di Stazzema ha voluto riproporre questa esposizione per non dimenticare che ancora oggi la pena di morte è praticata in molti Paesi del Mondo. La mostra si compone di 72 grandi pannelli: accanto ai volti, talvolta in pannelli doppi, si affiancano le interviste e le storie dei 21 condannati a morte, per i quali le sentenze in alcuni casi sono state ormai eseguite, e alcune frasi tratte dalle interviste che ci raccontano la storia di questi uomini e una donna. Storie di sfibrante attesa e senza più speranza. Resta solo la forza dell’immagine che rompe il silenzio perché si parli ancora di questi uomini e donne. Il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo abolì la pena di morte nel 1786. Fu il primo stato del mondo a prendere questo provvedimento, antesignano degli ideali propri della Rivoluzione Francese e precursore di accordi internazionali nei quali furono sanciti i diritti civili, come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Nel mondo ancora oggi sono 37 i Paesi che prevedono la pena di morte nel loro ordinamento giudiziario, altri si stanno incamminando verso l’abolizione.
“La Toscana è un luogo di grande evocazione artistica e culturale”- dice il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona- “ed è sempre stata prima anche sul tema dei diritti, della memoria che si fa impegno: e il tutto sembra inevitabilmente ricondurre a quel primato che la Toscana ha sempre costituito in tema di civiltà. Una tradizione che in ogni tempo la Toscana ha saputo rendere attuale; una memoria che continua e che si rivolge soprattutto verso le giovani generazioni. Stazzema è un Comune di memoria e cultura, ed è sede dal 2000 del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema per la sua storia segnata da immani tragedie come quella del 12 agosto 1944. Questa grande mostra rende omaggio alle vittime e segna un impegno per una moratoria internazionale contro la pena di morte. Ringraziamo il Consiglio Regionale della Toscana ed il Presidente Eugenio Giani per averci concesso la disponibilità di questi pannelli che ci aiutano a parlare di un tema di grande attualità”.
“La pena di morte è, ancora oggi, applicata in diversi stati del mondo”- ricorda l’Assessore alla Cultura del Comune di Stazzema, Serena Vincenti. “Il 23 ottobre 2014 Papa Francesco nel suo discorso alla Delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale diceva che “È impossibile immaginare che oggi gli Stati non possano disporre di un altro mezzo che non sia la pena capitale per difendere dall’aggressore ingiusto la vita di altre persone”. Abbiamo bisogno di un nuovo Umanesimo, una riscoperta dell’umanità anche di questi uomini che si sono macchiati di crimini a volte terribili e che nel braccio della morte attendono la fine dei loro giorni: uomini che vivono a tempo determinato con un timer che scandisce i loro ultimi mesi, giorni, ore e minuti di vita prima del momento della loro morte. Il Palazzo della Cultura con questa mostra diventa la Casa dei diritti, del diritto alla vita. Lo Stato non può uccidere e deve contenere in se stesso l’antidoto anche alle violenze più grandi: per questo abbiamo bisogno di rivedere questi scatti, presi dal maestro Toscani, così non potremo più dire che non sapevamo”.
05.02.2016
Source: versiliatoday.it
di: VersiliaToday Redazione |