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Una bottiglia di grappa per ricordare Hiroshima ( tribunatreviso.gelocal.it / 06.08.2015)

Postato il 07.08.2015 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Una bottiglia di grappa per ricordare Hiroshima ( tribunatreviso.gelocal.it / 06.08.2015)
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Fa discutere l’idea di Bottega per i settant’anni dell’atomica: iniziativa lodevole o marketing di pessimo gusto? L’idea dell’azienda trevigiana divide gli esperti del settore

di Fabio Poloni

Una bottiglia di grappa per ricordare la tragedia atomica di Hiroshima: iniziativa lodevole o marketing di pessimo gusto? L’idea della trevigiana Bottega divide, fa discutere. Il più drastico – nel suo stile – è il fotografo e pubblicitario Oliviero Toscani: «Siamo alla frutta. È la disperazione del marketing». Ma l’azienda spiega: già in passato sono state create «bottiglie a tema per ricordare eventi che hanno segnato la storia dell’uomo e per esorcizzare il rischio che si verifichino nuovamente».

A settant’anni dalla bomba che ha devastato la città giapponese di Hiroshima, dunque, la distilleria di Sandro Bottega ha deciso di ricordare la tragedia realizzando una bottiglia celebrativa: si tratta – spiega la stessa azienda di Godega – di una creazione in vetro soffiato che riproduce al suo interno una colomba, «simbolo universale della pace e al tempo stesso monito contro la guerra». La speciale bottiglia, che contiene una selezione di grappa di Prosecco, è stata prodotta in versione da tre litri e verrà inviata come tributo speciale al “Museo della Pace” di Hiroshima. Un’analoga bottiglia gemella da 20 cl, denominata “Peace for Hiroshima” viene invece prodotta dall’azienda e venduta in Italia e in Giappone. «Una parte del ricavato delle vendite», dice l’azienda, «sarà destinato allo stesso museo della martoriata città nipponica per aiutare gli Hibakuska, ancora in vita. Con questa parola giapponese si indicano infatti i sopravvissuti alla bomba che hanno subito e continuano a subire nel corpo e nella psiche le prolungate conseguenze delle terribili radiazioni».

Un fine benefico, in sostanza, c’è. È questo il confine che rende “accettabile” l’iniziativa secondo uno dei professionisti trevigiani della comunicazione, Piergiorgio Paladin, che con la sua “Ideeuropee” cura il marketing di numerose aziende: «Ci sta, come iniziativa, se ha ricadute benefiche sull’ambiente toccato dalla tragedia che viene ricordata», dice Paladin, «In generale, però, dal punto di vista del marketing, non so cosa porti. È un modo per approcciare il mercato giapponese? Non so quanto funzioni. Di solito le grosse aziende si danno una mission sociale precisa, e insistono su quella. Le iniziative estemporanee non sono molto utili». Decisamente più brusco Oliviero Toscani, che ha costruito il suo nome e la sua fama con le campagne pubblicitarie provocatorie per Benetton: «Che c’entra la grappa con la bomba? Qui di provocatorio non c’è proprio niente. Io parlavo di Aids quando non ne parlava nessuno, questa bottiglia cosa dovrebbe fare? Mandare indietro le bombe?». Alla fine, il giudizio di Toscani è senza appello: «Siamo alla frutta, alla disperazione del marketing».

Bottega, però, va avanti forte della sua buonafede e dei migliori propositi. A distanza di 70 anni da quel 6 agosto del 1945, il sito dove sorge il memoriale «è diventato uno dei luoghi più visitato dell’intero Giappone»,

sottolinea l’azienda trevigaiana, che intende aiutare una «città ha saputo nel corso dei decenni perseguire il suo necessario sviluppo nel segno della normalità, ma continua a fare i conti con un passato ingombrante sempre in fase di metabolizzazione».

Source:  tribunatreviso.gelocal.it

07.08.2015

Categorie: polemica