Torna agli Articoli

Le mondialistiche castronerie di Oliviero Toscani (ilprimatonazionale.it / 23.05.2015)

Postato il 23.05.2015 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Le mondialistiche castronerie di Oliviero Toscani (ilprimatonazionale.it / 23.05.2015)

Oliviero_Toscani_Eyewear_Finaest.com_3Roma, 22 mag – Eureka! Finalmente abbiamo conosciuto la meravigliosa verità. Come abbiamo potuto rimanere per così tanto tempo nella fredda ignoranza? Perché, così stolti, non ce ne eravamo accorti prima? Grazie a Oliviero Toscani abbiamo avuto modo di abbeverarci alle fonti della saggezza sul tema immigrazione,arrivando a scoprire perché sia cosa tanto buona e giustissima.

Non possiamo fare altro che ringraziare decisamente questo moderno “profeta” della globalizzazione umana, ringraziamento che estendiamo al familiare programma Piazza Pulita, in cui un così alto uomo di saggezza ha potuto avere il grande megafono mediatico che merita.

Nella puntata del 18 maggio scorso infatti, l’ennesima sul tema scottante dell’immigrazione,anzi secondo la neolingua del politicamente corretto sul tema dei “migranti”, sono state rivelate a noi comuni mortali alcune luminose verità.

Toscani ci ha resi partecipi del fatto che non ci si può opporre al fenomeno, in quanto l’emigrazione avverrà sempre di più. Ma, e qui viene la prima illuminazione, colui che si oppone agli spostamenti di grandi masse di uomini da un capo all’altro del pianeta, udite udite, “è un antistorico e passerà alla storia come un imbecille”, affermazione riferita al primo ministro francese Manuel Valls, socialista, che aveva pronunciato il proprio dissenso sulla proposta di accoglienza dei rifugiati nei paese della UE ed anzi aveva riaffermato la volontà di potenziare il sistema di difesa delle frontiere.

Quindi anche noi, che ci opponiamo a questo immenso fenomeno sociale, una delle peggiori facce della tanto osannata globalizzazione, che muove intere masse di uomini sradicandoli dalle proprie terre, siamo antistorici nonché imbecilli.

A parte il fatto che concezioni deterministiche della storia sono sicuramente un interessantissimo argomento di dibattito filosofico, ma avrebbero bisogno di ben altra profondità di discussione. Oltretutto, “tagliate con l’accetta” ed utilizzate per giustificare ed anzi favorire l’immigrazione selvaggia, sembrano schiettamente fuori luogo e anzi denotano un pressapochismo e una faciloneria dai tratti quasi infantili.

Tanto per fare un esempio, chiediamo a Toscani se furono “antistorici ed imbecilli” anche coloro che, dal 1919 al 1991 si opposero al comunismo, intellettualmente e/o fisicamente, anch’esso ineluttabile ed inarrestabile secondo i principi storicistici marxiani. A onor del vero la paternità di questa eccelsa verità Toscani avrà l’onore di condividerla con un altro “profeta” della globalizzazione come Laura Boldrini, che giorni fa aveva addirittura definito gli immigrati, scusate i migranti, come “l’avanguardia dello stile di vita che presto sarà lo stile di vita di moltissimi di noi“.

Sembra anche qui di sentire l’eco lontano del “sol dell’avvenire”. Sempre ineluttabile ed inarrestabile. Durante la puntata, ad opera questa volta del “professionale” Formigli, si è ricordato che, secondo un citatissimo studio della fondazione Morena relativo al 2012, gli stranieri producono un saldo positivo di 3.9 miliardi di euro tra uscite ed entrate.

E’ quantomeno vizioso e scorretto citare uno studio economico per poi forzare le conclusioni sul fatto che l’immigrazione ci fa tutti più ricchi, ergo è buona e giusta. Riteniamo che l’utilizzo di questi dati sia un tipico esempio di visione materialista della vita, secondo la quale il discrimine di un fenomeno sarebbe solo quello di produrre profitto.

Nello specifico lo studio non considera un paio di elementi. In primis, per ragioni di invisibilità statistica, non si considerano gli immigrati irregolari, che anzi grazie alle politiche attuate negli ultimi anni, sono aumentati. In secundis, essendo una popolazione più giovane ed abile al lavoro, gli stranieri attualmente non sono inseriti nel sistema pensionistico, diminuendo chiaramente il loro costo sociale.

Ma quindi, per rispettare il principio del profitto, dobbiamo forse favorire l’ingresso nel nostro Paese dei soli abili al lavoro bloccando ad esempio gli anziani? Oppure favorire l’ingresso di quelle nazionalità che hanno statisticamente redditi più alti e bloccare i popoli che hanno redditi più bassi? Per non parlare di quegli italiani, volenti o nolenti, i quali emigrano all’estero. Non solo purtroppo diventano ogni anno sempre di più, ma non potrebbero essi produrre reddito per la propria nazione invece di esser sostituiti dagli stranieri?

Che nazione è quella che permette che i propri figli vadano a raccogliere prodotti agricoli in Australia, oppure facciano i ricercatori a Brighton nel Regno Unito oppure ancora i ristoratori a Monaco in Germania e, allo stesso istante, importa stranieri dal resto del mondo?

Ma non è finita perché l’apoteosi della stupefazione si è raggiunta quando Toscani ha enunciato i motivi per cui l’immigrazione sia positiva. Eccoli nell’ordine: nuovo sangue, nuove “possibilità romantiche”, nuove energie, nuovi sapori, nuove culture. Crediamo che più di un telespettatore non abbia potuto evitare di subire un soprassalto davanti ripetendo a se stesso, come un mantra ipnotico, “non è vero” “non ho sentito bene” “cosa?”.

Evitiamo per decenza di commentare le “nuove possibilità romantiche” che, detto molto francamente, suona solo come sinonimo di “viva gli accoppiamenti promiscui”, una versione mondialista del sesso libero. E tralasciamo anche i nuovi sapori e le nuove culture le quali, nel caso in cui volessimo, potremo tranquillamente conoscere ed assaporare direttamente nei luoghi del nostro pianeta in cui esse sono nate, si sono sviluppate ed raggiungono un senso compiuto armonizzandosi con l’ambiente circostante.

Senza per forza avere i nuovi sapori e le nuove culture in casa propria. Ma non possiamo non soffermaci sull’espressione “nuovo sangue”. Avete capito bene. L’Italia, secondo Toscani, avrebbe bisogno di nuovo sangue, ovviamente straniero. Solitamente quando si sente parlare di migliorare il sangue di una nazione, ciò viene associato ad argomentazioni utilizzate per denigrare ulteriormente il cosiddetto “male assoluto”. Ma questa volta invece il nuovo sangue dovrebbe avere una accezione positiva.

Da umili ignoranti crediamo che le interpretazioni di Toscani possano essere di due tipi: o il nostro popolo, che purtroppo sta davvero invecchiando sempre di più, avrebbe bisogno di nuova gioventù allogena per fare figli; oppure, in un accezione razziale, per migliorare il nostro patrimonio genetico dovremo mischiarci ad altre razze. Di fronte a queste goffi argomenti, continuiamo ad essere “antistorici ed imbecilli”.

Ciò che ci sentiamo risolutamente di ribadire, per rimanere nel solco di una concezione identitaria di ogni popolo, è che abbiamo si bisogno di figli, ma figli di italiani. Per non fronteggiare in un fenomeno che, speriamo mai, potrebbe verificarsi: la nostra estinzione. Un popolo che non fa figli, ed al quale viene inoltre consigliato caldamente, tacciando gli oppositori di essere “antistorici ed imbecilli”, di aprire le proprie porte favorendo ingressi massivi ed indiscriminati per immettere “nuovo sangue”, è un popolo destinato a scomparire e di cui forse rimarrà traccia solo in qualche museo. Qualcuno si augura forse che gli italiani facciano la fine degli etruschi, scomparsi come popolo oppure diluiti in altre popolazioni? Noi no, e quindi viva gli antistorici e gli imbecilli!

Lorenzo Mosca

23.05.2015
Source: ilprimatonazionale.it

Categorie: attualità, eventi