Torna agli Articoli

Toscani: cari veneti,dovete ringraziarmi (Giornale L’Arena / 24.03.2015)

Postato il 25.03.2015 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Toscani: cari veneti,dovete ringraziarmi (Giornale L’Arena / 24.03.2015)

«Ubriaconi? Sì, così ora potete dire senza complessi che vi piace il vino Le querele? Porterò due milioni e mezzo di voi a testimoniare per me»

 

Il fotografo e creativo Oliviero Toscani, ieri al Vinitaly con la moglie

Il fotografo e creativo Oliviero Toscani, ieri al Vinitaly con la moglie

«Ho chiesto scusa, ma non credo di aver offeso i veneti, dicendo che sono tutti ubriaconi. Chi dice che chi beve sbaglia? Meglio bere vino che baciare banchi».
Oliviero Toscani non si muove di un millimetro dalle sue posizioni, che già gli sono costate fior fior di denunce per diffamazione e, anzi, rischia di farsi anche qualche nemico in più.
Il fotografo provocatore, di professione e per natura, come ogni primavera è tornato al Vinitaly per esporre i vini della sua azienda agricola OT, Oliviero Toscani. Nella patria di quelli che, alcune settimane fa, ha definito «alcolizzati atavici». Parole che avevano scatenato l’ira funesta del popolo veneto, a cominciare dal governatore Luca Zaia, che aveva tuonato contro Toscani, intimandogli di chiedere ufficialmente perdono. La lettera di scuse era arrivata, ma tra le righe si leggeva chiaro l’intento ironico e nemmeno troppo velatamente beffardo. «Ho impiegato un’intera notte a scriverla», svela il fotografo. «Ho chiesto scusa, ma in realtà io non ritengo di aver offeso i veneti. Anzi, vi ho sdoganati: ora potete dire senza complessi che vi piace il vino. Ne producete tantissimo e non riuscite nemmeno a berlo tutto: è già qualcosa».
Nel bel mezzo della bufera che si era scatenata contro di lui, Toscani non si è però giocato una carta che avrebbe potuto andare a suo vantaggio. «Mia nonna era veronese purosague: ma perché avrei dovuto dirlo? Cosa dovevo giustificare?», si chiede il fotografo provocatore. «Si chiamava Maria Ambrosi e diceva di essere la donna più alta e più bella di Verona: parlava con il tipico accento veneto, mi chiamava “nano”, ma di vino non ne beveva», racconta Toscani, tornando con i ricordi alla sua infanzia. «Abitava in centro città, prima di sposarsi e trasferirsi a Milano con mio nonno: ogni tanto ricordo che andavamo in treno a Verona a trovare i nostri parenti». Maria Ambrosi è morta quando Toscani aveva 14 anni. «Era una gran donna: non sarebbe mai stata leghista. Negli anni della guerra era stata un’attivista antifascista e ora soffrirebbe a vedere il Veneto così conservatore e poco generoso».
Il fotografo si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Ci sono alcuni Comuni vicentini, che mi hanno dichiarato “persona non gradita” sul loro territorio: ma non hanno di meglio da fare? Perché non vanno a sistemare le buche delle strade piuttosto?», si chiede Toscani, che intanto però avrà da vedersela con diverse cause per diffamazione intentate nei suoi confronti. «Mi hanno querelato? E io porterò due milioni e mezzo di veneti a testimoniare a mio favore: farò una richiesta pubblica per richiamare i veneti intelligenti e dotati di sense of humour, facendo passare per “mona” tutti quelli che si sono offesi, oltre che per alcolizzati e cretini».
In serata alla Gran Guardia durante lo speciale con la «Zanzara», di Giuseppe Cruciani, il fotografo si è incontrato con Zaia e ha finito per inchinarsi.
Manuela Trevisani

Source: L’Arena
24.03.2015

Categorie: attualità