Devi agire il presente. Intervista ad Oliviero Toscani
Postato il 14.05.2012 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Devi agire il presente. Intervista ad Oliviero ToscaniSul Blog Nòva100-Sole 24 Ore è pubblicata l’intervista di Gabriele Caramellino ad Oliviero Toscani, artista che attraverso la sua fotografia sa “provocare interesse, evoluzione, dubbi nelle cosiddette certezze”.
Eccone un estratto:
Quest’anno ha compiuto 70 anni. Con quali occhi vede il mondo di oggi? Non sono pessimista. Trovo che la nostra condizione di oggi sia migliore di quella di ieri, e domani andrà ancora meglio. Tenendo presente questo presupposto, penso però che oggi ci siano molte cose che non vanno bene: a livello generale, non siamo ancora civili. Ci sono cose che un giorno saranno normali, ma oggi non riusciamo a farle bene. Andiamo avanti guardando indietro, siamo conservatori, non c’è coraggio, abbiamo paura di metterci in discussione.
Ha appena pubblicato il libro Moriremo Eleganti (Aliberti editore, Reggio Emilia-Roma, 2012). Cosa ha voluto comunicare con questo libro? Ho letto alcune recensioni, dalle quali sembra che io ce l’abbia con tutti. Io guardo le cose come sono. Se coloro che mi criticano si accontentano di quello che c’è oggi in giro, questo fatto mi fa paura. Io sono abituato a scegliere meglio, dal punto di vista qualitativo, estetico, culturale.
Veniamo alla crisi. Oggi, molti italiani devono tirare la cinghia per arrivare a fine mese. Lei afferma che l’unica vera crisi è prodotta dall’incompetenza e dalla pigrizia. C’è molto di vero. Ma attualmente il clima generale nel paese non è certo improntato all’ottimismo, e la situazione è difficile sia per i giovani sia per i meno giovani. Come si esce da questa crisi? La crisi porta progresso. Il problema è che non abbiamo la forza per superarla. Quando ci lamentiamo della crisi, non facciamo altro che incrementarla. Esaltiamo il conformismo. Diamo la colpa alla crisi, come se fosse un essere estraneo a noi. Il problema è la pigrizia, il non cercare sfide, accettare la routine. Ogni persona ha due possibilità: essere occupato a vivere o essere occupato ad aspettare di morire. Continuiamo a discutere su come dobbiamo morire: moriremo eleganti. La morte è l’unica cosa sicura, ma si può anche morire vivendo.
Lei sostiene che la creatività sia la possibilità che sta tra il cervello e il cuore. Come si fa a tirare fuori questo mix? La creatività è una conseguenza di qualcosa che è stato fatto con l’energia che c’è tra il cervello e il cuore. Bisogna dare spazio a questa energia, bisogna avere coraggio di sperimentare. Se una cosa è veramente creativa, vuol dire che prima non era stata ancora fatta. La creatività deve essere politicamente scorretta.
“Se veramente vuoi conoscere il futuro, studia il presente”, è un’altra delle sue affermazioni. Con quale approccio si deve studiare il presente? Devi capire cosa sta succedendo. Per fare un esempio: quando guidi una automobile, sei seduto e vedi la strada che ti viene addosso. Non sei arrivato a destinazione, ma sai che ci sono curve a destra e a sinistra, devi accelerare e frenare. Devi agire il presente.