Nel nostro immaginario le città fantasma sono le ghost town americane, nate con la corsa all’oro, morte quanto l’oro non c’era più. Ma di ghost town in giro per il mondo, ce ne sono tantissime anche in Italia, anche se poi, il motivo per cui sono state abbandonate è diverso. Ci sono paesi che franano, come Roghudi Vecchio in Calabria e Craco in Basilicata, ci sono paesi colpiti da malattie, come Galeria nel Lazio, e ci sono paesi morti perché non più capaci dare sostentamento agli abitanti, come Savogno in Lombardia. Toiano, che nei suoi momenti migliori ha ospitato 500 abitanti, appartiene a quest’ultima categoria; colpito a morte dall’industrializzazione italiana degli anni ‘60, oggi versa in un grave stato di abbandono, tanto che è stato segnalato al FAI tra i luoghi del cuore da salvare. Un piccolo borgo tra i calanchi toscani, che ne costruiscono il fascino, ma anche la rovina, visto che la continua erosione di queste terre ha reso difficile, se non impossibile, l’agricoltura. Al centro di un triangolo immaginario, ai cui vertici troviamo Volterra (la città degli etruschi e di Twilight), San Miniato e Poggibonsi, nella splendida campagna toscana. Il paese, a lungo al centro della contesa tra pisani e fiorenti, è nato nell’alto medioevo, come castello, di cui se ne conserva solo la struttura, cui si accedeva tramite un ponte levatoio, oggi trasformato nell’unico ponte di accesso al paese. Anche la strada per arrivarci, stretta e un poco malandata, che termina proprio a Toiano, rende bene il senso di isolamento, e abbandono di questa città fantasma. Una chiesa in rovina, un cimitero abbandonato, usci e finestre chiuse, mura su cui l’edera cresce indisturbata. Il fascino di un paese fantasma, che forse si potrebbe riportare in vita. Vedi anche l’Abbazia di San Galgano e la spada nella roccia e Civita di Bagnoregio nel Lazio, il paese che non vuole morire.