Ducasse è una mamma italiana travestita da chef. Le ultime di Oliviero Toscani
Postato il 08.10.2013 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su Ducasse è una mamma italiana travestita da chef. Le ultime di Oliviero Toscani
“Le mamme, in Italia, hanno rovinato i figli maschi, ma hanno insegnato a cucinare” provocatorio come sempre Oliviero Toscani affida al Gambero Rosso la sua dichiarazione d’amore per la cucina. Quella della tradizione e quella gourmet dei grandi ristoranti, che poi non sono così distanti.
“La cucina italiana? È l’unica cosa di cui vado fiero dell’Italia!”. Oliviero Toscani è in vena di esternazioni mentre, alla Città del gusto di Roma sta realizzando in collaborazione con la franciacortina Contadi Castaldi le nuove foto per la pubblicazione dedicata alle migliori trattorie d’Italia (Tre Gamberi 2014 della guida Ristoranti d’Italia 2014 del Gambero Rosso) e scatta i ritratti ai nove premi speciali 2014 dell’altra big tra le nostre guide: Vini d’Italia in vista della copertina del mensile di novembre prossimo. Una bella presenza, quella di Toscani qui. Una presenza che la dice lunga sul suo rapporto con la cucina e con la tradizione delle trattorie d’Italia. Alla domanda: qual è l’identità della cucina italiana, lui non ha dubbi: “Quella delle mamme, delle famiglie. La cucina della tradizione. Le mamme, in Italia, hanno rovinato i figli maschi, ma hanno insegnato a cucinare” sorride scherzoso “Ducasse, per citare un big della ristorazione francese, credo sia proprio una mamma italiana travestita!”.
Ma le cucine sperimentali, i cuochi creativi? Peraltro, c’è un importante riavvicinamento fra la tradizione e la creatività… “Ma sì. Al di là delle battute, ci sono importanti elementi che vengono presi e proiettati nel futuro: ma l’imprinting è la grande ricchezza della nostra tradizione culinaria e gastronomica” spiega il fotografo “Io abito a 25 chilometri da Volterra: beh, in quei 25 chilometri ci sono almeno 10 modi di fare la trippa. E sono tutti buoni!”… Si avvia verso l’obiettivo, Toscani. Poi si volta e butta lì: “Il più bell’oggetto di design italiano? La pizza! Per la forma, ma anche per i contenuti e la fruibilità: è bella, perfetta; ha ingredienti di grande gusto, ma poveri; è alla portata di tutti, in strada e nel piatto. Splendida, geniale!”.
Appuntamento, con le sue foto, sui prossimi numeri del Gambero Rosso mensile e nell’inserto dedicato alle migliori trattorie d’Italia.