TONI THORIMBERT – Oliviero “Jesus” Toscani
Postato il 23.04.2013 da write@toscani.com Commenti Commenti disabilitati su TONI THORIMBERT – Oliviero “Jesus” Toscani
Oliviero “Jesus” Toscani
I direttori creativi fanno cagare, e va bene, le agenzie di pubblicità sono un covo di parassiti, e ci sta, la televisione fa schifo, siamo tutti d’accordo, gli artisti, guai, Dio ce ne scampi, le redattrici di moda? stendiamo un velo pietoso.
Insomma, non è che gli vada bene tutto, al Toscani.
Oddio: Iliprandi è ok, Benetton: ok, Vivianne Westwood, lei è una grande, Gianni Berengo Gardin ok, anche se è un comunista.
Tiene banco alla sua maniera l’Oliviero in Triennale. “Il magnifico fallimento” è il tema della sua serata.
Non si parla certo del suo, mi pare, dato che il suo credo si può così riassumere: “Quello che faccio io è ok, quello che fanno gli altri no”.
Mi ricorda un pò Grillo, o forse Grillo ricorda lui. Probabile che Oliviero preferisca questa versione.
Ma le foto che scorrono sugli schermi sono tanta roba.
Noi dobbiamo tutti tanto al Toscani.
Voglio dire: Max Kansas City, New York, anni settanta: il bar in assoluto più figo del mondo, lui aveva già messo giù un flash e il fondale. Lui c’era. E quelli giusti li ha fotografati tutti tutti. A me piacciono tanto i gruppi. Nessuna foto di gruppo oggi può prescindere dai gruppi di Oliviero, sono belli, sono da studiare.
Ma poi… dai… tutto. Inutile elencare: Colors, Benetton, Esprit, Il Club Med, la bambina appena nata su fondo bianco.
Chi mi ama mi segua. Aiuto.
Toscani photographed by Thorimbert. Milano, 18 April 2013.
Per anni ho sognato Oliviero. Giuro.
Sogni complicati, lunghi, vere e proprie storie, di cui ora – ovviamente – non ricordo i dettagli.
Quei sogni che sembrano veri, molto realistici, tanto che con Oliviero ho una confidenza che nei fatti è quasi ingiustificata. Lo conosco, è vero, e l’ho fotografato più volte negli anni, ma non molto di più.
Mi ricordo una volta per Sette, l’allegato del Corriere, allora diretto da Pietroni.
Una grande fatica stargli dietro. Oliviero aveva – e ha – un’energia inesauribile.
Avevo detto, ma tanto per dire “sarebbe bello fare delle foto con i cavalli in un bel paesaggio vasto…” non avevo ancora finito la frase che stavamo già caricando due Appaloosa sul trailer, guidato per 50 km, scaricato, sellato, lui e il figlio Rocco – allora aveva si e no 10 anni – galoppato avanti e indietro in lontananza, ricaricati i cavalli, rifatti 50 kilometri, rimessi i cavalli in scuderia Tempo: un’ora, forse due, massimo.
Ma la cosa più difficile fu convincerlo che NON volevo fare una foto di famiglia in cucina con un cavallo. “Dai, portiamo un cavallo in cucina” diceva, e io: “Ma non voglio, dai, viene fuori una foto alla Toscani” , “Eh, allora, che male c’è?” diceva lui. “Beh, c’è che le foto le voglio fare a modo mio”.
Questo gli era piaciuto.
Perché alla fine di tutto quel “non mi va bene un cazzo” se lo chiami c’è, se gli chiedi, lui ti risponde.
Oliviero è il papà burbero della fotografia italiana. E come tutti i papà, quando sei piccolo stravedi, e quando diventi più grande, le sue battute, il suo ego, le sue fisse, ti fanno arrabbiare, ti annoiano.
Però, dentro di te, speri che ti prenda ancora una volta per mano, che ti porti da qualche parte, che ti faccia un regalo.
E Oliviero un grande regalo ce l’ha fatto l’altra sera in Triennale.
Atmosfera bella, come d’altri tempi, come quando potevamo credere davvero in tutto questo; bello Gastel in prima fila, seduto in terra, e tanti ragazzi, e tanti “vecchi ragazzi” in piedi, fin fuori, non ci si stava.
Per chi non c’era, la conferenza di Oliviero Toscani si può – e si deve – vedere al seguente indirizzo: http://youtu.be/VmIAtzm3IX4
Grazie Oliviero, grazie ad una rinata AFIP, al suo presidente Giovanni Gastel, ad Antonio Mecca di CNA e a tutti quelli che stanno rendendo possibili queste “lectio magistralis di fotografia e dintorni”.
La mia, intitolata “Ispirazioni” sarà l’ultima, il 27 Giugno.
Qui sotto il poster ufficiale con tutti gli appuntamenti: